11 Mar 2014

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Incontro con Lea Melandri

Giovedì 27 marzo, alle ore 17:30, presso la sede della Casa Delle Donne in via s.Faustino 38, ci sarà un incontro con Lea Melandri, autrice del libro “Amore e Violenza“, organizzato dalla Libreria Rinascita e dall’associazione Libri e Lettori, in collaborazione con la Commissione Pari opportunità del Comune di Brescia.

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Video di un incontro avvenuto recentemente a Bologna “Il fattore molesto della civiltà: la parentela insospettabile tra amore e violenza”.

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07 Mar 2014

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Violenza sulle donne, in 4 anni al Civile 800 richieste di aiuto.

Si parla molto di violenza di genere, ma poi? Per fare il punto della situazione sul fenomeno e ragionare sulle conseguenze che provoca anche sul nostro territorio, “Brescia per Passione” ha organizzato un convegno dal titolo “Nemmeno con un fiore”, che si è svolto ieri sera nella sala Piamarta di via San Faustino. L’associazione creata da Laura Castelletti ha da sempre concentrato parte della sua attenzione verso le tematiche femminili, sforzandosi di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica e cercando di favorire aiuti concreti alle realtà che se ne occupano, interpretandone i bisogni pratici. A discutere della questione sono state chiamate Mariagrazia Fontana, chirurgo degli Spedali Civili, che presta servizio all’interno del Pronto Soccorso e Piera Stretti, presidente della “Casa delle Donne”, da venticinque anni impegnata nella battaglia a difesa e a tutela delle donne vittime di soprusi.
«Al Civile è attivo un protocollo per accogliere al meglio le donne che chiedono assistenza medica in seguito a una violenza subita, gestire correttamente questi casi richiede una competenza specifica e una formazione adeguata su questo tema», ha esordito la dottoressa Fontana, ricordando che «i soggetti interessati sono chirurghi, ginecologi, medici legali, chi si occupa della profilassi che fa seguito a un abuso sessuale, gli incaricati delle dimissioni, gli operatori della Questura o i carabinieri che raccolgono le denunce». Negli ultimi quattro anni i casi trattati nel nostro principale ospedale sono stati ben 798, il 9,4% riguardanti episodi di violenza sessuale, il 70% circa inerenti a percosse e il restante 20% a maltrattamenti. Per tre volte l’accusa nei confronti del responsabile è stata di tentato omicidio. È AUMENTATO negli anni il numero di donne straniere, diventate circa il 40% del totale, che si rivolgono ai sanitari per ricevere cure appropriate. «Io credo che dipenda dal grosso lavoro che abbiamo svolto con i Comuni e nelle scuole – ha spiegato Fontana – voglio sperare che ciò abbia conferito a molte ragazze e donne straniere una maggior consapevolezza dei loro diritti, se per noi italiane è difficile affrontare un argomento così spigoloso, immaginiamoci cosa possa significare per una donna pakistana, indiana o araba. Differenze culturali profondissime richiederebbero una mediazione culturale, io stessa dovrei essere meglio preparata sul concetto di violenza declinato secondo i loro canoni».
Un tempo si riteneva che la violenza sessuale fosse unicamente praticata da soggetti cosiddetti esterni, mentre spesso si verifica all’interno di un rapporto di coppia. Solamente da poco esiste la consapevolezza diffusa che un amplesso imposto da un marito o da un compagno costituisce un reato e non si tratta di un atto dovuto. Lo ha voluto sottolineare all’inizio del suo intervento Piera Stretti, che attraverso una serie di slide ha presentato un excursus completo sulla violenza di genere nelle sue diverse declinazioni, dalla psicologica all’economica: «Non va confusa con la violenza domestica, una distinzione determinata dalla convenzione di Istanbul, la prima è effettuata contro donne perché ritenute esseri inferiori al proprio servizio, mentre la seconda si verifica all’interno della coppia e vede la donna oggetto di violenza fisica, magari perpetrata dai genitori su figlie minori». Diverso è il semplice conflitto all’interno di una coppia, dove i due partner hanno pari potere contrattuale ed entrambi sono protagonisti di una guerra, che può diventare violenta ed essere portata all’estremo. Le parole chiave per affrontare e vincere questa battaglia di civiltà sono, secondo Stretti, “protocollo e rete”. Le leggi nazionali e la regionale prevedono che gli interventi siano effettuati in modo integrato e in modo condiviso da tutti i soggetti chiamati a operare. LA LEGGE LICENZIATA dal consiglio regionale obbliga alla stipula di un protocollo che abbia come capofila il Comune per accedere ai fondi messi a disposizione, un percorso mai completato a Brescia e necessario secondo Stretti. Manca il sigillo della Loggia, senza il quale gli altri attori coinvolti (mondo socio sanitario, apparati di sicurezza, sistema giudiziario e centro anti violenza) non possono formalizzare la loro sinergia. Nel frattempo è stato inaugurato nel Palazzo di giustizia uno sportello dedicato alle donne vittime di questo odioso genere di crimine: tre operatrici della “Casa delle Donne” mettono volontariamente a disposizione la loro esperienza maturata nella struttura di via San Faustino.
La serata ha anche visto Laura Mantovi offrire alla platea un toccante monologo in cui è elencato il triste, lungo e dolorosissimo elenco delle vittime di femminicidio dell’anno scorso in Italia. L’attrice ha definito la sua performance «un dovere civico e morale, lo recito sognando di non doverlo più fare».

Mauro Zappa
(Fonte articolo: Bresciaoggi.it)
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06 Mar 2014

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Video – Violenza nelle separazioni: come tutelare i bambini?

Intervento di Luisa Betti avvenuto a Milano, al convegno organizzato dal Movimento per l’Infanzia, dedicato al piccolo Federico, che fu assassinato dal padre durante un colloquio “protetto”, nonostante i ripetuti allarmi lanciati dalla madre, che chiedeva gli fosse tolta la patria potestà.

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03 Mar 2014

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Incontro di informazione e divulgazione sul tema della Violenza Domestica

Il 7 Marzo, alle 20:30, Serate Dibattito invita alla serata di informazione e divulgazione sulla Violenza Domestica in compagnia di molti ospiti tra cui la Casa Delle Donne CaD-Brescia, Maschile Plurale, Il Cerchio Degli Uomini e la dottoressa Elisa M. Canossavi, presso il teatro parrocchiale di Barghe, via nazionale 57.

Per Informazioni:
[icon style=”email” color=”blue”]seratedibattito@libero.it[/icon]

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02 Mar 2014

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Documentario: Mai più violenza sulle donne

Video/Documentario “Mai più violenza sulle donne. Prevenzione e buone pratiche per arginarla” realizzato da Massimo De Angelis per Amnesty International Italia (2014).

Alcuni estratti:

Monica Ligas, Psicologa:
Quando parliamo di violenza intrafamiliare parliamo anche di violenza assistita, che è particolarmente subdola. Questo cosa vuol dire? Che per un bambino essere picchiato direttamente o vedere la propria madre picchiata non fa nessuna differeza. Il problema maggiore però qual è? E’ che in realtà diventa poi una catena, che si tramanda di padre in figlio, quasi fosse un’eredità e quindi è molto più probabile che un bambino che ha subito violenza assistita diventi un domani un adulto violento o un adulto vittima.

Chiara Volpato, Psicologa Sociale:
C’è da parte della società una legittimazione della violenza maschile sulla donna, viene legittimato dal modello maschilista, dal modello sessista, che ci portiamo dietro e che ha avuto a mio avviso una recrudescenza negli ultimi vent’anni. Se noi ci guardiamo intorno ci sono tutta una serie di modi, di oggettivazione della donna, fino a una vera e propria deumanizzazione della donna.
L’oggettivazione basta andare nelle strade e guardare tutta una serie di manifesti pubblicitari che ci sono intorno a noi, in cui vediamo il corpo femminile che viene esposto in una maniera molto diversa dal corpo maschile e addirittura vediamo questo corpo femminile esposto a pezzi.
Se poi pensiamo alla diffusione della pornografia, che è una diffusione che è aumentata negli ultimi anni in maniera esponenziale, soprattutto grazie al web, a internet, ecc. soprattuto tra gli adolescenti. Nella pornografia il corpo femminile è appunto visto come un oggetto, c’è questa legittimizzazione.. è un qualcosa che porta alla legittimizzazione della violenza, perché spesso nei video pornografici la donna viene violenta, viene usata come oggetto.
Un altro aspetto su cui ci si potrebbe soffermare e su cui si sta facendo ricerca in questo momento è quello dei videogiochi, ci sono dei videogiochi violenti che propongono un’immagine anche questa pornografica e sessualizzata della donna. Intervistatore:
C’è un ruolo negativo da parte dei mezzi di comunicazione nella diffisione della violenza sulle donne? Sicuramente. Esiste a più livelli direi. Esiste in tutte le immagini di pornografia leggera che troviamo diffuse nei mezzi di comunicazione, nelle televisioni, nei video musicali per esempio, di cui gli adolescenti sono grandi fautori, ma esistono anche altri aspetti se vogliamo più sottili, anche come gli stessi telegiornali parlano ad esempio della violenza alle donne, dei femminicidi. Molto spesso si tende a sottostimare quello che viene detto delle vittime e si parla molto di più degli aggressori. Intervistatore:
Come si genera questa assuefazione alla violenza contro se stesse da parte delle donne? C’è una sorta di interiorizzazione dello sguardo esterno su di se, cioè le donne guardano a se stesse con uno sguardo esterno, come gli osservatori le guardano, cioè invece di percepirsi dal didentro e percepirsi come individui completi con le proprie aspirazioni, i propri desideri, ecc, sopravvalutano il loro aspetto fisico, il loro aspetto esterno e focalizzano tutta la loro attenzione su questo. E questo porta appunto a quella che gli studiosi chiamano “un’auto-oggettivizzazione del corpo femminile”

Andrea Cicogni, Psichiatra:
Sembra strano che proprio nella famiglia nella coppia ci sia maggior rischio per una donna di subire violenza o di essere addirittura uccisa. Statisticamente il posto in cui una donna rischia maggiormente di essere uccisa è la propria casa, il proprio luogo degli affetti.
Si parla del “raptus” come perdita di controllo, ma in realà sappiamo bene che non è un problema di perdita di controllo di raptus immediato, ma è un meccanismo che parte dall’opposto, da un controllo progressivo, dai meccanismi di controllo su una persona, sulla donna, meccanismi di controllo e potere che piano-piano arrivano a considerare quello che è un rapporto affettivo, un rapporto di possesso, possesso assoluto.
La violenza porta a tutta una serie di disturbi, anche psichici, disturbi d’ansia, disturbi depressivi, disturbi comportamentale alimentare, tentati suicidi, suicidi che avvengono realmente, quindi la violenza ha un costo sociale e sanitario incredibile, non sono “soltanto” un piccolo gruppo di uomini, delle belve umane che uccidono, ecc. quello è il caso estremo di un sommerso enorme su cui bisogna cominciare a lavorare e interrogarci anche come operatori della salute mentale.

Alessandre Pauncz, Psicologa CAM:
Nel giro di un paio di mesi l’80% degli uomini interrompe la violenza fisica, per quello che riguarda invece la violenza psicologica o la possibilità in periodi di stress o di difficoltà di ritrovarsi in difficoltà rispetto ai comportamenti aggressivi il percorso è molto lungo.

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28 Feb 2014

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Convegno: Nemmeno con un Fiore

Giovedì 6 Marzo, alle ore 20:30, si terrà il convegno “Nemmeno con Fiore“, organizzato dall’Associazione Brescia Per Passione presso la Sala Piamarta di via San Faustino 74 a Brescia. Interverranno: Mariagrazia Fontana, medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile, che ha svolto un lavoro di raccolta dati relativo a tutte le donne che si sono presentate in Pronto Soccorso dopo aver subito maltrattamenti e violenza. Il convegno sarà l’occasione per esporre i risultati del protocollo di accoglienza alla cittadinanza. Piera Stretti, Presidente della Casa delle Donne CaD-Brescia, interverrà sul tema e soprattutto sulla realtà bresciana dal punto di vista di chi si occupa quotidianamente di questi casi. Durante la serata si assisterà a una lettura interpretata da Laura Mantovi, attrice bresciana caratterizzata da una forte sensibilità alla tematica, espressa con grande passione nelle sue performance teatrali. Questo convegno sarà l’occasione per prendere coscienza di ciò succede realmente sul territorio bresciano.

Per Informazioni:
[icon style=”phone” color=”blue”]030 2943972[/icon]
[icon style=”email” color=”blue”]bresciaperpassione@gmail.com[/icon]

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18 Feb 2014

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8 Marzo: Cena Conviviale con Mostra Fotografica

L’8 Marzo la Casa Delle Donne CaD-Brescia invita alla cena conviviale e di sottoscrizione,
presso Vivi Città Circolo UISP, Via B.Maggi, 9 – Brescia, alle ore 20:00.

In contemporanea sarà possibile visitare la Mostra Fotografica: “Balie Italiane & Colf Straniere“.

Quota di partecipazione 20 euro,
Prenotazioni (aperte a tutte/tutti ) entro il 6 marzo:
tel: 030 47191 (dalle ore 15:00 alle 19:00)
tel: 030 2400636 (è sempre attiva la segreteria telefonica)
casa@casadelledonne-bs.it
www.casadelledonne-bs.it

Vi aspettiamo numerose/i!

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18 Feb 2014

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Balie Italiane & Colf Straniere

L’8 Marzo, alle 18, la Casa Delle Donne CaD-Brescia – in collaborazione e con il patrocinio della Commissione Pari Opportunità Provincia di Brescia – inaugura la mostra: “Balie Italiane & Colf Straniere, Migrazioni al femminile nella storia della società italiana“, che sarà visibile fino a sabato 15 Marzo. In contemporanea si svolgerà una Performance di Danza: un omaggio alla figura femminile.

Presso: Vivi Città CIRCOLO UISP Via B. Maggi, 9 – Brescia.

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03 Feb 2014

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Si inizia dalla Violenza verbale Sessista..

A seguito dei recenti fatti avvenuti in Parlamento e sul Web, in cui sono stati arrecati insulti sessisti di vario tipo alle Deputate e alla Presidente della Camera Laura Boldrini, ci teniamo a ricordare che sono proprio questi gli atteggiamenti che stanno alle radici del femminicidio.
Atteggiamenti e mentalità da cultura sessista che non hanno più alcuna scusante e contro cui – in quanto Associazione AntiViolenza – lottiamo ogni giorno dal 1989.

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31 Gen 2014

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App di D.i.Re per informare le donne sul problema della violenza

È online una Applicazione di D.i.Re per informare facilmente le donne sul fenomeno della violenza. La App, realizzata grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione Kering Gucci, è scaricabile su smartphone o tablet ed è pubblicata sugli stores apple e android.

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La App potrà essere visitata per avere informazioni su D.i.Re, le attività, le notizie e i comunicati stampa, accedere a contenuti multimediali quali spot audio o video e contattare i centri antiviolenza con i link ai loro siti. Una delle funzioni interessanti della App D.i.Re è quella di accedere ad informazioni su che cos’è la violenza contro le donne, quali sono le sue caratteristiche, che cosa fare in caso di violenza, quali sono i diritti delle donne, e quali servizi può offrire D.i.Re.  È anche possibile effettuare il test I.S.A (Incresing Self Awareness) di autovalutazione di rischio in caso si vivano relazioni con violenza. Il test è anonimo e garantisce la tutela della privacy. Dopo la compilazione saranno date informazioni sul profilo del rischio e su che cosa è opportuno fare se si stanno vivendo situazioni di maltrattamento.

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